Postato il Gio 15 Ott 2015 da in La vita del Club

DIVERSITY è il primo premio italiano che combatte l’omofobia. Perché serve.

Diffusione del linguaggio omofobo in politica

Se non ti mobiliti per i diritti di qualcuno nel momento in cui ne è privato
quando poi intaccheranno i tuoi nessuno si muoverà per te. E ti ritroverai solo.

(Harvey Milk)

Affermare che gli italiani siano ancora estremamente omofobi è riduttivo.
In realtà siamo il Paese europeo più violento nei confronti degli esseri umani (LGBT) con un comportamento sessuale che non rientri negli insegnamenti lacunosi appresi all’oratorio.

Siamo violenti da molti punti di vista, a partire dal linguaggio.

Certo, nelle conversazioni da salotto abbiamo quasi tutti qualche amico, amica, omosessuale da vantare, a riprova della nostra apertura mentale.
Eppure, un sondaggio condotto dalla comunità europea ha messo noi, proprio noi, nel girone degli omofobi.

Ben vengano le “celebrazioni dell’orgoglio LGBT” su Facebook.
Ma modificare le nostre foto del profilo Social non basta a cambiare questa foto del nostro Paese.

(Nota: cambiando l’anno potete seguire l’evoluzione nel tempo e verificare la nostra assoluta staticità)

Occorre agire sull’immaginario collettivo, favorire la diffusione di una narrazione accurata delle persone LGBT per cercare di sollevare le paure e i pregiudizi.
Occorre indicare le best practice in questo tipo di narrazione e favorirne la diffusione premiandole.

Pensato sul modello dei GLAAD Awards, DIVERSITY Media Award si propone di identificare e premiare i prodotti mediali che, nel corso dell’anno, si sono distinti nel rappresentare in modo attento e rispettoso le persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali.

La commissione scientifica è composta da 15 accademici provenienti da 10 atenei differenti.
A loro fanno riferimento i 35 analisti che stanno selezionando i contenuti mediali: TV, Radio, Stampa e anche la Pubblicità.
È possibile autocandidarsi e mandare le proprie campagne pubblicitarie uscite tra il primo luglio 2014 e il 30 giugno 2015.
Le campagne vanno inviate a ricerca@diversitylab.it entro il 20 novembre 2015
L’iscrizione è gratuita.

In questi anni ho visto alcuni brand provare a cimentarsi sul tema. Personalmente considero ancora come benchmark questo lavoro, uscito nel 2011.

Non uscì in una grande città del Nord Italia ma a Catania, nonostante il fatto che nelle isole, secondo una ricerca Eurispes, il 61% degli abitanti non considera l’omosessualità una forma d’amore al pari dell’eterosessualità. Fu il contesto, la Sicilia, a rendere straordinario il messaggio. Fu un sedersi ‘dalla parte del torto’ in una regione in cui l’omosessualità è uno dei peggiori torti immaginabili per un maschio.

L’ADCI in quasi 30 anni di esistenza non ha mai premiato annunci omofobi (“l’estetica è sempre etica” – Pasquale Barbella).
Inserire un premio LGBT all’interno dell’Adci Award mi sembrerebbe un ammiccamento opportunistico.
Ma chiederò al Consiglio Direttivo di regalare l’iscrizione al nostro Award, per la campagna pubblicitaria che dovesse vincere il primo premio ai Diversity Award.

link utili:
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