Postato il Mer 19 Set 2012 da in La vita del ClubRiflessioni

I soci che non servono all’ADCI.

L’egoismo è una forma di avidità. Come ogni forma di avidità, è insaziabile, per cui non c’è mai una vera soddisfazione.

(Erich Fromm)

Chiunque veda il Club solo come un libro (molto poco letto sino a oggi), dove pubblicare annunci mai commissionati e quindi mai pagati; una “vetrinetta” personale volta a perseguire scopi individuali, privi di utilità per l’interesse comune.

Chiunque pretenda di ricevere trattamenti “speciali” in virtù del suo passato (o presente) illustre, cercando di indurre me e altri Consiglieri a tradire il principio fondante di qualunque associazione di esseri umani: tutti i soci sono uguali e hanno gli stessi diritti e doveri.

Chiunque non sia in grado di vedere lo scopo comune e preferisca anteporre piccoli, e spesso meschini, obiettivi individuali.

L’esistenza di questo Club dipende al 25% dalle quote associative e al 75% dalle iscrizioni agli Adci Awards.
In passato dei miei predecessori dovettero modificare i propri orientamenti per pressioni esercitate da parte di alcuni soci che, direttamente o indirettamente, rappresentavano una percentuale significativa nella voce che costituisce i tre quarti delle entrate del Club.

So che alcune recenti decisioni di questo Consiglio Direttivo potrebbero avere pesanti ripercussioni economiche e mettere in forse l’esistenza stessa del Club nel 2013.

Abbiamo scelto di non lasciarci condizionare da questa valutazione, pur essendone del tutto consapevoli. Perché se nel Club ci devono essere degli “intoccabili”, il Club non ha più ragione di esistere. Non per l’attuale Consiglio Direttivo. Non per il nostro Statuto.

Significherebbe essere solo un libro anziché un Club.
Significherebbe essere solo un “monumento” (il premio) eretto all’ego di pochi con i soldi di tutti.
Significherebbe servire obiettivi individuali che tradiscono la nostra ragione di esistere come Club. E che non danno il minimo senso all’impegno profuso da questo Consiglio Direttivo nei primi 18 mesi del mandato.

Significherebbe essere qualcosa di cui non riuscirei a comprendere né il senso né l’utilità. E quindi non vorrei esserne il presidente.

Nessuno deve essere intoccabile, a partire da me. Anche per questo le dimissioni. Qualcuno mi ha detto che avrebbe preferito l’espressione “midterm election”, perché le dimissioni suonano come una resa.
In realtà la disponibilità alle dimissioni è l’unica tangibile dimostrazione, nonché esempio, del nostro considerarci uguali a qualunque altro socio.

Non ci siamo arresi.

Io e i Consiglieri Adci abbiamo il compito di indicare una direzione, data tra l’altro dallo Statuto come ho spiegato nel post cosa è e a cosa serve l’Adci.
Ma nessuna direzione è giusta se sono solo nove le persone intenzionate e motivate a raggiungerla.

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