Aziende italiane? Nemmeno l’ombra. (di Francesco Simonetti)
E’ interessante notare, anche se nessuno l’ha fatto, che nonostante un bottino italiano senza precedenti e i giusti sussulti d’orgoglio, a Cannes 2012 ci sia stata un’ assenza ingombrante: i clienti italiani. In spiaggia al sole o al Martinez dopo il tramonto magari li notavi, ma al Palais durante le premiazioni non se n’è vista l’ombra. Se infatti prendiamo il nostro palmares e togliamo gli young lions ( no clients ) o i premi Una Onlus e Coordown
(non profit ), l’Italia dei leoni resta rappresentata da 2 clienti: Heineken e Montblanc. Ma il primo è la casa madre Heineken di Amsterdam che ha commissionato a Publicis Milano una campagna uscita in 30 paesi del mondo isole comprese ( Sunriseè on air anche alle Antille ). Il secondo, Montblanc, ha lavorato con Leo Milano direttamente da Amburgo. Amsterdam e Amburgo, quindi non Milano o Torino o Roma. Le cose non vanno meglio se guardiamo ad altri due lavori “italiani” che si erano distinti all’Eurobest: Burn “Never estiguish” e T-Mobile “Angry Birds”. Il primo, ancora di Publicis Milano, è un budget Coca-Cola internazionale, mentre il secondo di italiano ha solo la coppia creativa che l’ha ideato. Si può obiettare che abbiamo preso il Gran Prix nell’outdoor con Benetton: cliente italiano, creativo italiano ( il bravissimo Carlo Cavallone ), ma sappiamo tutti che 72 and sunny non è un’agenzia italiana, ha sede ad Amsterdam, anche se tra i suoi clienti c’è pure l’italianissimo Pirelli, che da sempre le sue migliori campagne se le fa confezionare all’estero. Anche il Gran Prix ADCI dell’anno scorso, di Cinquepalmi & Venturelli è più francese che nostrano. Quello che ci dicono i risultati di Cannes è che in un’economia globalizzata, i clienti italiani (intesi come gruppi industriali italiani) non ci sono o si rivolgono altrove, mentre le succursali italiane di clienti multinazionali stranieri non hanno abbastanza voce in capitolo per farsi sentire dalla provincia dell’impero. E questo, nonostante la festa, lascia un po’ d’amaro in bocca. Ironico anche che uno dei più grandi clienti italiani, Telecom, abbia celebrato il nostro risorgimento con un’agenzia argentina, ma Garibaldi era l’eroe dei due mondi, si sa. Anche se oggi quell’agenzia è a tutti gli effetti anche italiana.